sabato 26 settembre 2009

Percezioni

Sembra sia passato un secolo, invece è successo tutto all'interno di questa settimana, la festa di compleanno domenica, il ricovero prenotato, il lunedi sera ed il rituale della bottiglia di acqua frizzante da prendere al distributore automatico, le tue raccomandazioni per le cose da fare sul lavoro, poi un ci vediamo domani, anzi no ci vediamo mercoledì.
Ed è stato così ci siamo visti mercoledì, e mercoledì era cominciato da neppure mezz'ora quando sono arrivato sfidando con la macchina ogni legge della fisica. Ma tu eri già andato..
In questi giorni solo una persona è riuscita farmi uscire una singola lacrima per l'affetto con cui mi ha abbracciato, poi il nulla, la stranezza di dover consolare quelli che venivano a salutarti, ho raccontato cos'è successo con un distacco da chirurgo consumato, ablazione, endoscopia, almeno 300 volte o forse più, ho perso il conto, ho affrontato la tua cerimonia come avresti voluto tu, ne sono certo, ho abbracciato gente straziata che non riusciva nemmeno a parlarmi ma solo a piangere.
I tuoi "compari" di discussioni sono seduti qui ai tavolini del tuo bar, persi in un silenzio surreale, ogni tanto qualcuno tira su la testa dal giornale si guarda intorno, come se si aspettasse che tu arrivassi con il giornale già piegato su di un articolo da fargli leggere, o di qualche biscotto nuovo da fargli provare. Continua in questi giorni la fila delle persone che vengono a testimoniarci affetto proprio qui dove hai lavorato per oltre 35 anni.
Al funerale ti sarebbe piaciuto esserci, centinaia e centinaia di persone accalcate per salutarti, la chiesa strapiena, e tante persone fuori che non riuscivano ad entrare, il comune presente in forma ufficiale con il gonfalone e tutto il consiglio comunale, onorevoli, consiglieri regionali e provinciali, sindaci dei paesi vicini, la croce verde con la bandiera, e la presidente che legge un breve e toccante intervento dopo l'omelia, i tuoi cugini californiani presenti, e soprattutto tanta gente di quella che piaceva a te, quella gente del paese che tante volte è corsa da te per un aiuto per un consiglio, cavolo se ti sarebbe piaciuto c'era tutto quello che avresti voluto.
Non ce l'ho ancora fatta a piangere, ma lo farò stanne certo, magari la settimana prossima seduto sul divano quando meno te l'aspetti..............dammi ancora un pò di tempo.
Ciao papà

ps in negozio va tutto bene, stai tranquillo mi hai insegnato bene