giovedì 15 gennaio 2009

Le cose che non ti dissi

Dovrei correre al mare e scritto il messaggio infilarlo in una bottiglia vuota di Refosco dal peduncolo rosso e lanciarla tra i flutti, ma sono figlio, mm figlio no,  fratello diciamo di internet e quindi bloggo
Ci sono cose che non dici a nessuno, cose che dovresti gridare, ma ti mancano le forze, non che sei depresso o al colasso, ma hai raggiunto quell'età in cui ti guardi attorno e ti chiedi se ne vale la pena.
No non ne vale la pena, non ne vale assolutamente la pena ma ormai sei sulla biciclettina e quindi ti guardi intorno pedalando, incazzato, o probabilmente più .. (è 5 minuti che sono qui e non mi viene la parola) ecco  demoralizzato.
La mia azienda ha attualmente in corso tra vari enti statali ben 7 ricorsi, di cui se la legge venisse applicata ne vincerei 7, certamente a breve arriverà l'ottavo, e sicuramente visto che sono in ballo ballerò.  
Per certo vivo in un paese anormale. Un paese che libera delinquenti per le strade, gente che ha ucciso, ferito, stuprato, truffato, rubato, ma che poi si accanisce con chi lavora, con quella parte sana del paese che ancora si sveglia alla mattina presto e che produce, che si confronta sul mercato con giganti commerciali che vendono il tuo prodotto concorrenziale sottocosto, che fanno offerte che tu ti sogni, per attirare i clienti, concorrenza che ti stende se non hai un minimo di attenzione al mercato. 
A questi giganti è tutto permesso, e tutte le ultime leggi dichiarano chiaramente che il futuro sono loro, tu sei il passato, anzi sei già trapassato.
Di questi tempi, mi sento un pò come uno di quei pugili sfigati da film che si è scontrato con il bestione e ha preso pugni in faccia da far paura, è li in mezzo al ring vacillante  e il bestione lo guarda e scuote la testa dicendo cazzo ma perchè non vai giù. 
Io mi sento un pò così incredulo osservo il bestione che continua a dare pugni in faccia  me,  e lascia passare tutto il resto.
Peraltro anche se avessi ragione e dovessi vincere qualcuno di questi ricorsi se ne parlerà tra anni anni e anni.
Mio padre uomo di Stato per vent'anni al servizio del suo comune e consumato artigiano, quando ho proposto i ricorsi, mi ha guardato ed ha scosso la testa, mi sa che ha ragione come il bestione.
Buon 2009 gente

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi spiace per tutto quello che ti sta succedendo. Mi spiace e non mi vengono parole, perché "tieni duro" e "vai avanti" sono frasi abusate che non hanno molto senso. L'unica è continuare a pedalare, hai ragione...
Un abbraccio di cuore.
V

Liùk ha detto...

e chi molla? sono ligure dell'entroterra prima mi devono stendere:)

Anonimo ha detto...

ligure e tosto e... vaffan a tutti!